L'ESPERIENZA CREATIVA DELLA MEDITAZIONE


Lo strumento esperienziale della meditazione.

L'uomo ha la facolta' di accedere ad un importante strumento esperienziale attraverso il quale puo' sviluppare una idonea ricerca sulla natura profonda di se stesso e dell'universo che lo circonda.
Questo strumento e' rappresentato dalla meditazione, una esperienza antica oltre l'immaginabile che accompagna da sempre l'umanita' in una forma di tradizione che sovrappone la sua natura alla stessa natura dello Shan.
Una esperienza che manifesta in ogni momento storico, e quindi conserva la sua importanza anche nel nostro tempo, l'attualita' di una una conoscenza e di un processo evolutivo legato alla natura dell'esistenza stessa.
Qualita' che fanno della meditazione un vero e proprio laboratorio di esperienza e di partecipazione al reale significato dell'universo in cui esistiamo in cui ogni individuo puo' crescere evolutivamente ematurare sul paino della conoscenza dello Shan.


Le qualita' esperienziali della meditazione.

La meditazione non è una esperienza ordinaria. Essa rappresenta tanto un atto di poesia interiore con cui vivere la propria esistenza quanto una modalità di rapporto profondo con la natura segreta e misteriosa dell'universo in cui viviamo.
La meditazione non nasce da alcuna cultura inventata dall'uomo, ma al contrario ha ispirato dottrine e filosofie di ogni tempo. La meditazione non è rapportabile ad alcuna metodologia possibile. Essa è esperienza vitale e consapevole del mistero in cui viviamo, tanto che una delle antiche parole con cui era definita, "Shan", intendeva tanto l'uomo nella sua dimensione di meditante quanto l'intera esistenza.
In effetti essa rappresenta una esperienza di tipo globale che si basa sulla manifestazione di un preciso fenomeno, che per quanto misterioso possa essere, esiste in natura. Lo potremmo identificare in una sorta di processo evolutivo e coscienziale che è in grado di trasformare la natura umana come si trattasse di un vero e proprio processo alchemico in grado di trasmutare l'ordinario piombo in prezioso e solare oro.
Per questa sua particolare natura, che trascende l'ovvietà dell'ordinario, la meditazione è in grado di consentire a chiunque di stabilire un immediato rapporto armonico con l'esistenza vissuta. Si può trarne un vantaggio di valutazione e di esperienza per migliorare realmente la propria condizione personale di vita giungendo ad una più approfondita conoscenza di se stessi, degli altri e dell'ambiente in cui si vive.
Inoltre a mezzo della sua pratica è possibile realizzare superiori stati percettivi di coscienza che possono portare ad una conoscenza interiore in grado di rispondere ai grandi interrogativi della propria esistenza e sul significato delle cose senza ipoteche dogmatiche di parte.
La meditazione è un atteggiamento esperienziale di tipo epistemologico con cui l'uomo si rapporta all'esistenza, che non coinvolge la professione di fede e di pensiero dei singoli. È un laboratorio di ricerca individuale in cui, nella necessità di una conoscenza globale di sè e dell'universo, si sviluppa una ricerca tra scienza e ignoto.
Chi attua l'esperienza della meditazione è un ricercatore che vuol conoscere la natura dell'universo e il senso della propria esistenza attraverso l'approccio pragmatico e strumentale di una dimensione di ricerca.
La meditazione è un importante strumento esperienziale che può rispondere alle esigenze fondamentali dell'uomo che cerca di capire e di vivere la propria vita in un rapporto individuale e senza alcun intermediario con il senso reale dell'esistenza vissuta.
L'aspetto formativo della meditazione è oggi alla base di molte discipline di management. L'applicarono i primi astronauti che sbarcarono sulla Luna per affrontare l'incognita percettiva dello spazio. La sua natura di esperienza globale rappresenta l'origine comune di religioni, esoterismi e di correnti di pensiero di ogni tempo.


La meditazione nel nostro tempo.

Oggi si parla molto della meditazione. Come per tutte le cose che colpiscono l'immaginario della gente, se ne parla alternando curiosità e scetticismo. Spesso i mass media ne parlano, a sproposito, associandola a pratiche devozionistiche di culti esotici o alla figura di eccentrici santoni orientali e nostrani.
C'è molta confusione intorno alla meditazione e molte volte il pubblico tende a credere all'immagine di eccentricità proposta dai media in cerca di sensazionalismo.
Eppure la Chiesa, ad esempio, rivela manifestamente di preoccuparsi parecchio quando scopre che essa viene praticata dai religiosi in seno ai suoi conventi. Tanto da incaricare i suoi enti di controllo interno di estirparla con durezza. Evidentemente la meditazione non è vista in questo caso solamente come una pratica eccentrica e fine a se stessa, ma piuttosto come un'esperienza che può essere in grado di incidere sull'individuo, tanto da mettere in pericolo l'orientamento confessionale dei suoi aderenti.
Se consideriamo poi che la meditazione la praticavano anche gli astronauti delle prime missioni spaziali, che la usavano, fuori da ogni contesto confessionale, per riuscire a dominare lo stress psicologico che affrontavano nell'uscire dalla dimensione dell'ambiente terrestre, viene da pensare che la meditazione non sia proprio quello che i mass media ostinatamente cercano di farci credere.
Cercare di capire la meditazione non è facile, poiché essa rappresenta un atto di esperienza di vita ben difficile da catalogare in un sistema metodologico o ideologico. Sarebbe come voler descrivere il senso dell'esistenza che noi viviamo.
Della meditazione si può dire che rappresenta una esperienza globale dell'essere e della propria creatività, che si fonda sull'attuazione di un processo formativo esistente di per sè in natura. La meditazione è una pratica che non inventa nulla, che non appartiene alla sfera dell'ingegno umano. Essa non è un metodo che nasce, come ad esempio per la psicoanalisi o per altre scienze dell'interiore, da una risposta a necessità psicologiche o fisiologiche dell'uomo.
Essa rappresenta solamente una applicazione, sul piano umano, del processo evolutivo che esiste in natura e che è di per sè un fatto assolutamente naturale. La meditazione non è altro che l'interpretazione di questa evoluzione, la stessa che ha portato l'universo dalla lontana nebulosa primordiale alla formazione della galassia e poi dal sistema solare alla comparsa del cervello umano.
Praticare la meditazione significa essere la punta avanzata della galassia in evoluzione, significa portare l'esperienza del cosmo al di là dei limiti fisiologici e interpretativi del cervello.
La meditazione è una esperienza globale in grado di consentire ad ogni individuo di stabilire un rapporto armonico con l'esistenza, da cui trarre vantaggio per migliorare la propria condizione umana, sia sul piano personale quanto su quello di natura metafisica. Possiamo dire che essa è una esperienza di conquista del proprio essere, in grado di portare alla luce la propria natura interiore e tutte le sue conseguenti potenzialità. Questo attraverso la progressiva acquisizione di superiori stati percettivi di coscienza che consentano al proprio Io di allargare il suo orizzonte percettivo e quindi sviluppare la propria maturità.


A cosa puo' servire la meditazione?

La meditazione è innanzitutto uno strumento di benessere che ciascuno può usare in funzione delle proprie necessità personali.
Sul piano del quotidiano, ognuno può adoperare la meditazione per lavorare ad una conoscenza migliore di se stesso e gestire in maniera armonica e conveniente il proprio rapporto con gli altri. Può usarla per curare il proprio stress o per prevenire disturbi psicosomatici.
L'esperienza della meditazione consente di acquisire un miglioramento delle proprie qualità psico-fisiche, è in grado di sviluppare l'attenzione e la capacità di apprendimento e consente un più idoneo utilizzo delle proprie risorse individuali.
Sul piano specifico del sociale consente di sviluppare un migliore rapporto con gli altri, di comprenderli e di prevederli. Il che porta a vivere in armonia con le persone che ci interessano e che ci sono più care o a rendere piu' proficuo il nostro rapporto nell'ambiente di lavoro.
Sul piano più intimo e riservato del proprio rapporto personale con la magia dell'esistenza rappresenta poi una preziosa modalita' di vita spirituale. Un modo importante e insostituibile con cui rispondere, in maniera individuale e concreta, al richiamo del Trascendente, la natura del Vuoto per realizzare una propria esperienza di integrazione interiore e creativa con la natura segreta dell'Universo.
Come già si è detto, l'aspetto formativo di questa esperienza è oggi alla base di tutte le scuole moderne di management. Sulla scorta della sua possibilità di produrre evoluzione e maturazione sull'individuo vengono formati i dirigenti che dominano il mondo industriale. D'altro canto, il suo fondamento di esperienza globale, riferibile allo sviluppo del rapporto con l'esistenza, rappresenta l'esperienza di origine di religioni e di correnti di pensiero di ogni tempo.


I principi esperienziali della meditazione.

L'esperienza della meditazione porta a valutare in maniera piu' approfondita le potenzialita' creative dei tre differenti piani di rapporto tra l'individuo e l'esistenza.
L'uomo infatti non e' un ente globale ma e' suddivisibile in tre distinti piani di competenze esperienziali, quello del corpo, della mente e della coscienza o spirito.
Il corpo e' identificabile sul piano della forma e delle attivita' metaboliche, la mente invece sul piano del pensiero, dell'immaginazione e delle emozioni. Lo spirito e' identificabile, a sua volta, sul piano della propria facolta' di prendere coscienza di se' e dell'esistenza vissuta e di sviluppare la capacita' volitiva.
Solitamente lo spirito non ha coscienza delle proprie potenzialita' esperienziali e della propria identita' specifica, ma si confonde e si identifica con i processi della mente attraverso i quali vive e partecipa all'esistenza nei valori e nelle esperienze che matura la mente stessa.
L'identificazione dell'identita' spirituale con le attivita' della mente portano a vivere una falsa realta' basata sulla soggettivita' e sulla illusione sensoriale elaborata e vissuta dalla mente come senso di esistenza.
Per vivere il senso reale dell'esistenza, al di la' dell'ovvieta' del visibile creato dalla mente, e' necessario pertanto superare le competenze della mente stessa e realizzare un risveglio interiore che consenta allo spirito di trovare la sua reale identita' e vivire le sue competenze esperienziali senza alcun impedimento.
La meditazione, per sua specifica natura, si presenta come metodo per l'ottenimento di questo risveglio e contemporaneamente come condizione di partecipazione alla realta' dello Shan.


L'esperienza del silenzio interiore.

L'esperienza piu' significativa che puo' essere vissuta nella meditazione e' rappresentata dall'ottenimento del silenzio interiore.
Esso rappresenta un momento particolare in cui il meditante riesce a sottrarsi dalle influenze soggettive del suo visibile quotidiano per affacciarsi sul mistero dell'invisibile. Non piu' ingannato dalla rappresentazione sensoriale del mondo che conosce, non piu' accompagnato dalle aspettative della sua personalita', non piu' guidato dai percorsi culturali del mondo degli altri in cui vive.
Solo, con la compagnia di se stesso e nella sua purezza intangibile di creatura senziente che scopre l'eterno presente che l'accompagna e che e' parte integrante della sua vita. E' quel silenzio tante volte inseguito nella solitudine, lontano dagli altri e dalle cose, cercato per sottrarsi ad una vita inutile e infeconda, per trovare forza di fronte alla disperazione delle vicende del quotidiano e per trovare energia per la propria creativita'. Quel silenzio trovato quando ci si libera dal richiamo insistente del quotidiano per calarsi in quella situazione di solitudine aperta alla grandezza della natura e si entra in una condizione di silenzio interiore che ci apre una porta inaspettata sull'infinito.
Nella meditazione questa esperienza non avviene a caso. E' la meditazione stessa che conduce a questo silenzio interiore mostrandolo nella sua qualita' di una soglia che si apre sul mistero della vita.
Non e' una astrazione momentanea dal quotidiano, e' un contatto con il trascendente, con lo Shan, che entra nella nostra vita e che si trasmette ai valori del visibile per saldarli all'invisibile in una sola realta' completa e fonte di armonia e di benessere.
Nel silenzio interiore vissuto nell'esperienza della meditazione si entra in contatto con una dimensione reale che esiste al di la' delle nostre aspettative e delle nostre emozioni e sopratutto che non rappresenta una semplice astrazione dagli eventi della personalita' e del quotidiano.
Nel silenzio interiore c'e' la realta'. Si incontra l'esperienza del Vuoto, l'esistenza per quella che e', senza gli attributi fuorvianti dei concetti e delle aspettative del mondo dell'ovvio. C'e' la conoscenza necessaria per modificare il proprio vissuto, per portarvi benessere e armonia in maniera concreta e significativa.
Realizzare e vivere l'esperienza del silenzio significa infatti ritrovare se stessi e prendere consapevolezza dei propri bisogni reali a lungo persi di vista nell'esecuzione di ruoli e di morali sociali.
Significa uscire dai ricatti e dalle illusioni dell'ovvio prodotte e alimentate dalla mente per trovare preziose e reali intuizioni di vita e ottenere finalmente una immediata pace interiore, fuori dal turbinio dei propri pensieri e delle proprie preoccupazioni.
Il silenzio interiore consente di realizzare una esperienza personale di rapporto con la natura piu' intima dell'esistenza, ricucendo un rapporto che era stato vissuto nell'infanzia ma che era stato interrotto dalle esigenze del vissuto quotidiano, per affacciarsi sul mistero che anima l'universo con antico entusiasmo aperti con curiosita' a nuove esperienze.
In questa esperienza interiore si può giungere a scorgere l'esistenza di un sentiero misterioso che porta alla conoscenza del significato della propria vita e dell'universo intero. Un sentiero che si puo' intraprendere e percorrere, fatto di progressivi stati percettivi di coscienza che portano in un atto di risveglio alla conoscenza e alla partecipazione della natura più intima e segreta dell'esistenza, lo Shan.
Ed e' qui che ci si rende conto che in questo silenzio si puo' trovare una infinita energia spirituale che si puo' canalizzare in una creativita' personale da poter dedicare a se stessi e agli gli altri.
Ed in questa occasione che si scopre che il silenzio realizzato nella meditazione e' una esperienza di amore e di conoscenza di portata immensa.


La creatività della meditazione

La meditazione è una pratica di esperienza totalmente naturale e facile da attuare poiché è basata su una proprietà della natura, accessibile a chiunque, che non richiede adeguamenti morali ne' l'applicazione di metodologie particolari.
La dimensione esperienziale che si apre con la pratica della meditazione e' vasta e offre l'utilizzo di un importante spazio creativo in cui si manifestano precisi ambiti di esperienza.
Il primo di questi riguarda l'evoluzione dello stesso meditante che puo' accedere a superiori stati percettivi di coscienza sino a sviluppare la conoscenza della segreta natura dell'universo.
Al fianco di questa esperienza, il meditante trova anche uno spazio creativo di natura sociale che puo' realizzare con altri che condividono la sua stessa esperienza. Puo' inoltre dar vita a strutture e iniziative che contribuiscano all'evoluzione e al benessere dell'umanita', attraverso la divulgazione della meditazione e la terapeutica che essa implicitamente comporta.


La meditazione e il Cerchio di Nuova Terra

Il Cerchio di Nuova Terra rappresenta un esempio di realizzazione dello spazio creativo del meditante e realizza le potenzialita' creative che questo stesso spazio consente.
Il Cerchio di Nuova Terra realizza una comunita' virtuale che coinvolge tutto il pianeta, e forse oltre, attraverso la proposta esperienziale della Meditazione Planetaria del Martedi'. Essa rappresenta una occasione di incontro tra singoli individui, gruppi di studio, organizzazioni e enti spirituali che attraverso la meditazione vogliono trovare un punto in comune per sviluppare una nuova prospettiva di partecipazione al cosmo.
Per un immediato e facile approccio alla meditazione, il CNT propone l'utilizzo delle proprietà della musica del Vuoto. Una musica appartenente ad una conoscenza millenaria basata su archetipi matematici di benessere e di equilibrio interiore che è in grado di agire come un elemento catalizzatore capace di attivare e favorire il benessere psicofisico e l'evoluzione spirituale di ogni individuo risvegliando e canalizzando le sue potenzialità naturali già esistenti.
E' possibile così, per chiunque voglia vivere l'esperienza della meditazione, accostarsi ad essa senza problemi di tempo e di applicazione didattica ottenendo immediati risultati a seconda delle proprie esigenze personali e sviluppando le proprie potenzialità creative latenti.
Quando la meditazione è realizzata in forma collettiva, l'utilizzo del potere catalizzatore della musica del Vuoto potenzia e sinergizza l'apporto dei singoli in una forza spirituale che è possibile indirizzare all'ottenimento di precisi obiettivi di amore e di evoluzione per se stessi e per tutta l'umanità. In questo si concretizza la proposta del Cerchio di Nuova Terra attraverso la meditazione planetaria del martedì rivolta alla pace nel mondo, alla sconfitta delle malattie che affliggono l'umanità, all'amore e alla solidarietà verso tutte le creature viventi e alla salvaguardia del nostro pianeta.