Il metodo sperimentale della Scienza


Si cita spesso il "rasoio di Occam" e il suo presunto riferimento epistemologico alla Scienza. Addirittura si arriva a dire che il metodo di giudizio morale del "rasoio di Occam" sia un metodo scientifico.
E' evidente che i benpensanti e fondamentalisti, molte volte descritti con il nome di "skeptics", definizione che essi stessi si sono dati, usano e propongono il "rasoio di Occam" come una barriera morale preconcetta a tutto cio' che puo' sfuggire al loro status quo culturale e spesso, per dar credito alle loro affermazioni preconcette, sostengono che il "rasoio di Occam" e' un metodo razionale che contraddistingue il pensiero scientifico. Nulla di piu' falso. Il "rasoio di Occam" e' solo una invenzione della Chiesa medievale per difendere il suo status quo.
Esso dice specificatamente che "le entita' non vanno moltiplicate oltre il necessario", intendendo per "il necessario" l'insieme di quei valori e di quelle conoscenze che sostengono lo status quo e le sue convenienze.
Non per nulla gli skeptics lo hanno chiamato il "rasoio di Occam che taglia via le ipotesi non credibili e non utili" in un giudizio preconcetto sui fenomeni da sottoporre alla ricerca.
Chi puo' dire infatti che cosa sia credibile o non credibile in una ricerca se non si esplora la natura e non si verifica sperimentalmente la validita' e la concretezza dei fenomeni a prescindere da qualsiasi convinzione preconcetta esistente sugli stessi?
Fu il Galileo Galilei a impostare per la prima volta nella storia occidentale una effettiva epistemologia che diede vita alla scienza moderna e consenti' all'uomo di sottrarsi all'oscurita' delle credenze religiose e della superstizione. Non per nulla fu proprio la Chiesa, che aveva inventato il metodo di presunta logica razionale del "rasoio di Occam", a sottopporlo ad un processo che doveva censurarlo e metterlo a tecere per sempre.
E in effetti il "rasoio di Occam" e la "metodologia sperimentale" proposta dal Galilei non avevano nulla in comune.
Il rasoio di Occam consentiva una ricerca basata sulla salvaguardia dello status quo esistente e quindi ipotecava la scelta dei campi di ricerca su inevitabili idee preconcette che finivano per limitare una ricerca a tutto campo sulla natura. Ma in definitiva non era e non poteva essere un metodo logico da applicarsi alla ricerca scientifica poiche' era e rimaneva un metodo di logica che gestiva una verita' preconcetta sul piano della sua applicazione etica.
Una vera epistemologia scientifica la possiamo trovare solo nel metodo sperimentale proposto dal Galilei che sino ad oggi sembra assicurare la possibilita' di trarre conoscenza utile e sufficentemente oggettiva dalla natura che ci circonda.
E' il metodo sperimentale che ha portato l'uomo sulla Luna, che ha vinto le malattie che affliggevano l'umanita' e che ha aperto alla speranza di un progresso futuro. Il "rasoio di Occam" invece basta appena per dissertare sul sesso degli angeli oppure forse per sostenere gli interessi di qualche multinazionale che si nasconde dietro il nome della scienza per fare i suoi interessi.....
Una tesi sostenuta gia' dal Petrarca, che nel suo epistolario a meta' del Trecento, paventava le deleterie conseguenze del nuovo aristotelismo degli occamisti del suo tempo.
O per dirla come Bertrand Russel in un suo celebre saggio: "L'interpretazione di Occam data dagli storici moderni, secondo Moody, e' stata viziata dal desiderio di trovare un "graduale" passagio dalla scolastica alla filosofia moderna; questo ha fatto si' che si volessero leggere per forza in lui delle dottrine moderne, mentre in realta' Occam stava semplicemente interpretando Aristotele..."
Il metodo sperimentale della Scienza e' semplice e inequivocabile nella sua proposta esperienziale. Se il rasoio di Occam vuole guidare il ricercatore su binari di una morale preconcetta a cui attenersi, il metodo sperimentale si occupa solo di sviluppare un approccio razionale con i fenomeni per conoscerli e gestirli nella loro effettiva natura.
Il metodo sperimentale impostato dal Galilei e' caratterizzato infatti dalle seguenti attivita' che non hanno alcun riscontro nel "rasoio di Occam":

  1. l'osservazione del fenomeno in oggetto
    Rappresenta la fase di osservazione acritica dei fenomeni che manifesta la natura. Il ricercatore sulla base di sue necessita', o per via della manifestazione incombente del fenomeno, da' una priorita' alla sua ricerca che non esclude ne' pregiudica, tantomeno sottopone a valore preconcetto, l'indagine successiva sugli altri restanti fenomeni.
    E' evidente che in questa prima istanza occorre stabilire a priori il campo di ricerca relativo al fenomeno da osservare. Ed e' qui che si inseriscono i fautori del rasoio di Occam stabilendo aprioristicamente, in nome delle loro convinzioni preconcette, quali possono essere i fenomeni ortodossi da studiare e quali possono non esserlo, paventando l'idea di una necessita' di economia delle risorse.
    Necessita' che non si puo' negare ma che non puo' essere legata ad un principio di esclusione, quale e' rappresentato dal rasoio di Occam, e che puo' essere invece espletata da un semplice principio di priorita' che porti a stabilire una precedenza dei fenomeni da studiare in relazione ai bisogni delle necessita' umane del momento, senza escludere a priori gli altri rimanenti.

  2. la scelta delle grandezze
    Rappresenta la fase di realizzazione di dispositivi utili per la valutazione del fenomeno osservato.

  3. la formulazione delle ipotesi
    Ogni ipotesi equivale ad un avventurarsi nell'ignoto, in quanto ciascuna di essa estende il pensiero oltre i fatti conosciuti. Ma senza ipotesi lo sviluppo della ricerca mancherebbe di obiettivi e di orientamenti.

  4. la sperimentazione controllata per la verifica delle ipotesi
    E' il modo con cui si controllano le ipotesi nella riproduzione in laboratorio del fenomeno osservato.

  5. la formulazione della legge
    L'ipotesi, se confermata dalla sperimentazione, diventa la legge che regola il fenomeno osservato e quindi il fenomeno puo' essere utilizzato sul piano dei bisogni dell'uomo.

Su questa base di approccio razionale e pragmatico alla conoscenza, l'umanita' e' riuscita a sottrarsi al buio della superstizione e dell'ignoranza, lasciando dietro di se' le oscure credenze delle religioni di cui era schiavo, per vivere il suo futuro con pienezza e secondo le proprie potenzialita' interiori. Per poter guardare, libero, alle stelle. Su questa base e' nata la scienza moderna ed e' nata la speranza dell'uomo.
Oggi sul concetto di scienza si accapigliano fazioni con interessi di parte che vogliono usare il credito e la credibilita' di questa dimensione di conoscenza per affermare la validita' delle proprie verita' preconcette e sostenerle nella loro opera di proselitismo.
Per la scienza, la verita' e' quella che si puo' scoprire nella natura. Per altri, come gli skeptics, la verita' risiede nelle proprie convinzioni preconcette. Per costoro, che si sostengono sulle loro convinzioni preconcette, e' importante quindi preservare ad ogni costo l'integrita' della loro stessa verita'.
Fu per questo motivo che la Chiesa medievale invento' il principio del "rasoio di Occam". Un principio semplice che sosteneva che tutto cio' che non era inscrivibile nella verita' conosciuta non aveva valore, era una perdita di tempo.
Il principio fece scuola e imposto' una finta logica di ricerca che mirava a dar l'illusione di mantenersi nel razionale, nella sfera del pragmatico, fuori da ogni superstizione. Non per nulla, quando gli illuministi si sostituirono al potere della Chiesa, mutuarono questo principio che poteva difendere la loro verita' rivoluzionaria e lo elevarono al rango di logica in grado di difendere il pragmatismo della loro verita' di turno.
E quando gli skeptics incominciarono ad operare per difendere il loro status quo fondamentalista nei confronti delle idee, a loro parere troppo innovative e rivoluzionarie, della ricerca moderna, presero a prestito il metodo di apparente logica del rasoio di Occam per l'apparente sostanza logica di questo principio. Il "tagliare via cio' che non serve" del rasoio di Occam risulto' piu' che mai utile per difendere il loro status quo delle idee, delle gerarchie e del potere.
Essi non rinnegarono il metodo sperimentale del Galilei, ma gli anteposero una forma di giudizio morale aprioristico a cui sottomettere la scelta dei campi di ricerca da sviluppare. L'osservazione dei fenomeni, secondo il rasoio di Occam, non poteva piu' essere applicata liberamente ai tanti fenomeni della natura, ma solo piu' ad una precisa categoria che non portasse a rivoluzionare la stabilita' del loro status quo.
E cosi' il metodo sperimentale del Galilei si trovo' ad essere affiancato e accompagnato da una epistemologia censoria che aveva nulla a che fare con la vera scienza, ma che in realta' aveva il solo scopo di difendere uno status quo basato su una verita' preconcetta.
E' per questo motivo che gli skeptics mantegono e sostengono disperatamente lo stato di equivoco tra la logica pragmatica dell'epistemologia della scienza e la logica di giudizio soggettivo e moralistico del rasoio di Occam, mostrandole come se fossero la stessa cosa.