Ancora oggi nei licei il pensiero di Guglielmo di Occam, adattato
alle concezioni dell'illuminismo ottocentesco, sopravvive ancora ed
è dato da studiare come esempio di capacità di ragionamento e di
metodologia di ricerca per i futuri laureandi. Professionisti,
ricercatori, medici sono così formati nel pensiero di una scuola
medievale che è l'ipoteca occulta della scienza cosiddetta moderna.
E' da questo concetto medievale che nasce oggi nel contesto del
nostro mondo moderno la discriminazione tra ciò che è scientifico,
quindi serio e degno di interesse umano e culturale, e ciò che non
lo è, quindi non serio ed in grado di degradare la qualità umana e
culturale del ricercatore.
E' su questo principio che nasce l'autorità della scienza nel
condannare chi fa ricerca non autorizzata in campi non
riconosciuti.
Ma questo è un problema del tutto occidentale, che riguarda un
preciso quadro storico in cui il pensiero di Guglielmo di Occam si
è sviluppato ed è stato specificatamente sponsorizzato dallo status
quo corrispondente.
Oggi il "rasoio di Occam" è conosciuto come la regola dell'economia
delle ipotesi. Guglielmo di Occam, in un'altra sua massima ebbe a
dire: "E' inutile fare con il più quando si può fare con il meno",
quale regola della parsimonia delle cause.
Praticamente, su questo concetto, la scienza moderna afferma
implicitamente che quando il fenomeno che si osserva presenta più
di una spiegazione si deve scegliere "provvisoriamente" quella più
semplice... I principi acquisiti devono indicare quali ipotesi
vanno accettate e quali scartate. Le ipotesi inutili tagliamole
via.........
Nel suo pensiero Guglielmo di Occam voleva esprimere un concetto
che deriva dal tentativo di dare una visione pragmatica del
rapporto che l'uomo sviluppa nel suo rapporto con l'universo.
Il suo riferimento era nella Chiesa e la sua intenzione era quella
di puntualizzare che la realtà assoluta non era quella
rappresentata dalla Chiesa stessa come manifestazione della verità
rivelata dal Cristo.
Tuttavia fu prontamente ammonito dall'autorità ecclesiastica del
tempo e di fronte alla minaccia di un atto inquisitorio si piegò a
ben altro ragionamento.
Egli, nel tentativo di porre un punto fermo nelle incertezze e
nelle deviazioni filosofiche del tempo, prese a sancire il
principio che era inutile cercare oltre la verità rivelata del
Cristo e dell'interpretazione che ne fa la Chiesa conciliare ed il
Papa.
In sostanza affermò che è inutile indagare e ipotizzare scenari
oltre le prospettive della dimensione rappresentata dalla religione
cristiana. Il mondo tracciato dal cristianesimo era ed è la
manifestazione di una verità espressa da Dio in persona attraverso
il Cristo.
Secondo l'interpretazione del lavoro di Guglielmo di Occam, tutto
era stato detto, non esisteva altro di cui occuparsi. Altre idee e
prospettive di ricerca erano inutili e portavano lontano dalla
dimensione reale, cioè quella rappresentata dalla Chiesa.
All'inizio della sua enunciazione, Occam metteva al centro
dell'interesse primario l'uomo, quale ente che vive la realtà
rivelata, e questo equivoco di forma gli costò quasi l'accusa di
eresia, ma poi integrò meglio l'uomo nella verità rivelata
dell'intera Chiesa e l'accusa venne fatta cadere.
Paradossalmente, la guida politico-religiosa della Chiesa ha
trasmesso questo principio di valutazione dei fenomeni
dell'esistenza anche al pensiero laico degli illuministi che,
ignorando la cosa o di proposito, saltano a piè pari l'accaduto e
preferiscono riferirsi direttamente all'enunciato originale di
Occam.
L'uomo è quindi ancora al centro del mondo, illuminato questa volta
non più tanto dallo Spirito Santo ma dalla Ragione.
L'enunciato di Guglielmo di Occam questa volta si trasforma in una
precisa dichiarazione di pragmatismo che può piacere anche ai
materialisti del XX secolo: l'uomo è la ragione primaria di ogni
cosa, al di là di questo nulla ha scopo di essere e perde di
significato e importanza, tutto deve essere ricondotto ai bisogni
dell'uomo e solo questi ha diritto di essere e di esistere.
Ciò che non serve all'uomo va tagliato via, cioè non deve essere
considerato pari alla sua dignità.
Le implicazioni nefaste del "rasoio di occam"
sulla societa'.
Ma il vizio di interpretazione assunto dall'intervento della Chiesa
del tempo sull'enunciato di Occam è rimasto tale e quale. Senza
volerlo gli illuministi moderni si sono trovati a usare il "rasoio
di Occam" per difendere il loro status filosofico così come la
Chiesa di allora difendeva la propria verità.
Ecco che, in questa deformazione dell'interpretazione
dell'enunciato del "rasoio di Occam", nascono le categorie che "non
servono" all'uomo e alla sua cultura patriarcale: gli animali, la
discriminazione femminile, la discriminazione razziale, ecc.
Ecco che proprio qui nasce il concetto di scienza ortodossa e di
ricerca eterodossa... Gli argomenti di ricerca che "servono" e gli
argomenti che non "servono"... e quindi non vanno studiati, non si
deve fare ricerca nella loro direzione.
Oggi, l'occamismo, definiamolo cosi' per distinguere dalla vera
scienza la corrente di pensiero scientista che applica il "rasoio
di Occam, ed il concetto di pragmatismo si fondono perniciosamente
in un solo concetto di economia ottimale del rapporto tra l'uomo ed
i fenomeni dell'esistenza che è il cardine ideologico della scienza
moderna.
Si è detto che il principio del rasoio di Occam risponde alla
necessità di interpretare il principio naturale del pragmatismo
come atto di per sè naturale ed immediato di partecipazione
all'esistenza e di metodo di ricerca.
Tuttavia se è facile ed ovvio, accettare il principio scientifico
di ricerca improntato al principio di "osservazione dei fenomeni,
riproduzione dei fenomeni osservati in condizione di laboratorio e
conseguente teorizzazione della gestione dei fenomeni osservati e
riprodotti", non ci è facile accettare il principio del "rasoio di
Occam" come un principio scientifico.
Anzi si può dire che il principio del "rasoio di Occam" si discosta
da un principio scientifico vero e proprio poiché è un principio di
giudizio e non di pratica di ricerca.
Esso infatti, per sua implicita definizione, giudica a priori di
ogni possibile ricerca ciò che va valutato e ciò che non va
valutato da destinarsi alla vera e propria osservazione.
In poche parole il principio del "rasoio di Occam" determina un
idealismo della scienza, un modo di interpretare la scienza per
applicarla alla ricerca. In poche parole l'occamismo non ha nulla
di scientifico. E' solamente una corrente di pensiero che si
nasconde dietro il concetto di scienza per vantare la sua
infallibilità. Più o meno come faceva la Chiesa del tempo di
Guglielmo di Occam. Non più la verità rivelata dal Cristo, ma la
verità determinata dalle gerarchie dello scientismo occamista.
Visto in questa chiave di interpretazione l'occamismo è una falsa
idea dell'applicazione del pragmatismo scientifico. Apparentemente
dice: se si è in acqua si deve nuotare per non andare a fondo ed
annegare. L'azione è immediata e risponde alla situazione
nell'interesse dell'individuo coinvolto nella situazione.
In realtà è incapace di andare al di là di questo concetto. E'
incapace di stabilire nuove frontiere di ricerca. Non è in grado di
chiedersi cos'è quell'acqua in cui nuota e perché esiste...
Il principio è buono poiché dice di credere nel verificabile e nel
riproducibile secondo la teoria a priori: è ineconomico credere
nella realtà di situazioni ipotizzate ma non verificabili.
Tuttavia dimentica che tutto dipende dall'efficacia dei metodi e
degli strumenti che attuano la verifica sperimentale dei fenomeni.
Pertanto se l'ipotesi è aperta sull'osservazione di fenomeni
evidenti l'impossibilità della verifica non li può ridurre ad enti
inesistenti.
Nel caso di ipotesi deduttiva (se piove non ci sarà il sereno)
anche se non è possibile dimostrarla non può essere ridotta ad ente
inesistente.
Nel caso di ipotesi fine a sè stessa (esistono i folletti) anche se
non è possibile dimostrarla non può essere ridotta ad ente
inesistente. In questo caso occorre risalire alla fonte dei dati
che hanno determinato l'ipotesi e valutare oggettivamente la sua
credibilità.
Il canone del "rasoio di Occam" ha il pregio di stabilire un punto
fermo nel possibile caos delle ipotesi che possono modellare la
qualità di vita dell'uomo.
In fondo non è che il riflesso dell'esigenza del rapporto di
pragmatismo come mezzo più immediato ed economico per vivere con
efficenza il rapporto interattivo con l'esistenza.
Il pragmatismo consente di utilizzare risorse e idee in precisi
obiettivi che possono migliorare la qualità della vita dell'uomo.
Tuttavia il canone del rasoio di Occam possiede in sè una
pericolosa devianza che porta al conservatorismo delle idee.
Quando dice che temporaneamente si attesta su una posizione di
valutazione, lo trasforma implicitamente in una posizione di
atteggiamento permanente che rifiuta a posteriori tutto ciò che non
riguarda la stessa posizione di valutazione.
Pertanto il principio del "rasoio di Occam" deve essere
interpretato in maniera conservatrice poiché la sua lama taglia via
tutto ciò che è considerato inutile allo stato di cose
preesistente.
E' inevitabile che su un principio del genere si instauri uno
status quo e una gerarchia di potere che lo gestisca e lo difenda.
Uno status quo che rappresenta la naturale dimensione conservativa
di riferimento prodotta e che alimenta lo stesso principio del
"rasoio di Occam".
Una gerarchia che rappresenta l'elemento in grado di stabilire cosa
"serve" o "non serve" per le necessità e il mantenimento vitale
dello stesso status quo che applica il principio del "rasoio di
Occam".
Questa è la situazione de facto che vive il mondo occidentale teso
al mantenimento di uno status quo dove la scienza è assoggettata
alla tecnologia produttiva e di mercato. Con questo non si vuole
dare un giudizio sulla validità delle scelte sociali dello stesso
status quo, ma semplicemente analizzare la sua identità.
Tipico dell'applicazione del principio del "rasoio di Occam"
all'interno di uno status quo è il caso dello Statuto della NASA
che alle sue origini si preoccupò di salvaguardare a tutti i costi
lo status quo da cui dipendeva, prevenendo il caso di un confronto
con civiltà aliene che potessero metterla in crisi e trasformarla
con l'invito esplicito a mantenere nel silenzio i media.
L'occamismo come deviazione idealista della
Scienza.
Il principio del "rasoio di Occam" si basa sul principio della
conservazione delle cose acquisite. Non porta la società ad
evolvere. Nel caso dello Statuto della NASA è evidente. L'occamismo
non stima i benefici di un cambiamento di costumi, al contrario, li
teme.
Sul principio del "rasoio di Occam" la società occidentale procede
senza una vera evoluzione. E' preoccupata solo di difendere il suo
status quo.
Oggi in occidente si investe nell'industria e nelle armi, ma non si
investe per fare vera ricerca sulle malattie meno diffuse o per
verificare se gli animali possiedano o meno la coscienza.
Le risorse di ricerca sono in mano alle gerarchie di potere dello
status quo e non vengono messe a disposizione di una ricerca che
non sia accodata al sistema.
Ciò dimostra come il principio di Occam sia potenzialmente
pericoloso per l'evoluzione dell'umanità in quanto possiede in sè
il germe del conservatorismo e dell'autoritarismo che impediscono
l'evoluzione dell'individuo e della società.
Il mondo costruito sul principio di Occam propone idee
preconfezionate dalla gerarchia di potere dalle quali è difficile
uscire, ma che comunque limitano la libertà, la creatività e il
soddisfacimento dei bisogni reali dei singoli.
Il pragmatismo, come atto naturale di per sè,
vivi vivendo, si può tradurre nella seguente metafora: "se stai nuotando
e vedi un'ombra scura intorno a te, continua a nuotare ma cerca di
capire cos'è per prepararti ad ogni evenienza."
L'occamista dice invece: "continua a nuotare, questo è l'importante
il resto non conta. Ed è a questo punto che lo squalo lo aggredisce
alle spalle, senza avergli dato alcuna possibilità di reagire
preventivamente all'assalto mortale."
In questo confronto tra metafore si evidenzia come il principio del
"rasoio di Occam" non è altro che la filosofia di conservazione
espressa da tutte le manifestazioni di un possibile status quo di
ogni tempo e di ogni latitudine.
Il pensiero occamista non è scientifico. Non è altro che un
idealismo, al pari di qualsiasi altro culto religioso. Non è
pertanto giusto lasciare agli occamisti un ruolo che essi usurpano
alla dimensione della scienza.
Il concetto di scienza non è riducibile ad una etica della scienza,
ma è da intendersi come un atto di conoscenza unificante che nasce
da una precisa prassi di ricerca.
L'interesse della scienza si rivolge alla conoscenza dell'individuo
e dell'ambiente fenomenico con cui si trova ad interagire.
I suoi obiettivi sono tesi a consentire all'individuo di gestire la
propria sfera individuale per migliorare e mantenere
l'ottimizzazione della propria qualità di vita.
Poiché l'esistenza è un fenomeno che sfugge a priori
all'interpretazione esplicativa dell'uomo occorre porsi attenti
testimoni
delle sue manifestazioni per poterle catalogare e capire
utilizzando l'utilizzabile, tra le cose capite, secondo necessità.
In questa prospettiva è impensabile accettare il principio del
rasoio di Occam che, in nome di un presunto pragmatismo, sceglie a
priori tra i fenomeni manifestati dall'esistenza, ciò che è valido,
cioè che "serve", da destinare alla ricerca e ciò che non lo è.
Tuttalpiù si può accettare la giustificazione degli occamisti sul
principio di una scelta di specifici campi di ricerca che possano
interessare per la continuazione di utilizzo delle risorse
fenomeniche già utilizzate allo scopo del mantenimento dello status
quo politico ed economico.
Ma anche questo atteggiamento, che in sè reca il germe del
conservatorismo e dell'autoritarismo del principio del "rasoio di
Occam", non giustifica l'impedimento della ricerca in altri campi
non ancora esplorati dei fenomeni dell'esistenza.
Ma l'occamismo purtroppo ha già raggiunto lo stadio patologico del
conservatorismo e dell'autoritarismo.
Oggi l'occamismo giunge a definire ciò che è scienza (leggi "ciò
che serve" allo status quo) e ciò che non è scienza (leggi "ciò che
non serve" allo status quo) generando nell'opinione pubblica e nei
propri adepti la confusione sul significato di scienza.
La Scienza al di fuori dell'ipoteca occamista.
La scienza vantata dall'occamismo non è altro che un geniale bluff
attuato nei confronti ed a scapito dell'umanità. L'occamismo non è
altro che una filosofia idealistica tra le tante che si nasconde
dietro la razionalità della scienza per difendere la propria
verità.
Ed è proprio in questa prospettiva che questa corrente si può
identificare, smascherata, come una precisa area culturale molto
limitata al servizio dello status quo occidentale. Per fortuna non
tutti gli uomini di scienza sono prigionieri di questa ideologia,
ma sono molti coloro che sono caduti nell'errore di confondere il
principio del "rasoio di Occam" come vera scienza. Così come sono
molti i veri ricercatori che debbono sottostare alle gerarchie
dello scientismo occamista che inibisce la loro voglia di
innovazione.
Le caratteristiche dell'occamismo si evidenziano nell'impulso
tecnologico orizzontale in cui opera al servizio di questo status
quo. Del resto a che serve ricercare nuove tecnologie quando quelle
che ci sono vanno bene e mantengono le caratteristiche socio-
economiche dello status quo esistente.
Così prima dell'introduzione di nuovi farmaci si aspetta che la
produzione di quelli esistenti possa remunerare gli investimenti
fatti. Oppure si aspetta a "scoprire" nuove forme di energia
sintanto che le scorte naturali del petrolio non siano prosciugate
del tutto.
Ma l'apice del bluff dello scientismo lo abbiamo quando questo,
dopo aver dileggiato e messo al bando ricercatori solitari e per la
maggior parte autodidatti, di fronte alla evidente funzionalità
delle loro invenzioni li cooptano e li ammettono nella comunità
scientista affermando con il loro gesto la continuità e
l'universalità della scienza che vanno maldestramente
interpretando.
Possiamo ricordare il caso di Einstein, deriso e minacciato per le
sue idee strambe, ma poi dopo che le sue intuizioni si sono
imposte, osannato come uno dei più eminenti scienziati dell'epoca.
Possiamo ricordare Guglielmo Marconi, deriso all'inizio per la sua
idea di riuscire a trasmettere messaggi senza fili da una parte
all'altra del mondo, ma poi prontamente cooptato in seno allo
scientismo come artefice del mondo moderno delle comunicazioni.
Bill Gates ha lavorato in un garage, "rubando" pezzi ai mainframes
in mano allo scientismo del tempo per regalarci il personal
computer che oggi tutti possiamo usare. Edison, l'inventore della
lampadina elettrica, e Bell, quello del telefono, erano dei
dilettanti. Non dei professionisti. Sono stati cooptati nello
scientismo e mostrati come geni della scienza solo dopo la solita
prassi di derisioni e di umiliazioni da parte delle gerarchie
scientiste, capaci solo di gestire il loro potere.
Con il suo parassitismo, lo scientismo è riuscito a campare sino ad
oggi barcamenandosi abilmente nel cooptare le scoperte scientifiche
dei non allineati per vantare la sua appartenenza alla dimensione
della scienza, riuscendo ad indurre nella pubblica opinione
l'equivoco di interpretare il ruolo della vera scienza.
In questa chiave possiamo chiederci quale differenza può esserci
nel barbiere del settecento che oltre a radere era anche chirurgo e
soprattutto un abile cavadenti e un moderno dentista? Se gli viene
tolto il titolo di laurea rilasciato dal suo Ordine, e l'alone di
professionalità che ne deriva, non rimane che un uomo qualsiasi
vestito di un camice bianco invece che di un grembiale
settecentesco di cuoio...
Ma possiamo anche chiederci un'altra cosa. Come sarebbe l'umanità
senza l'ipoteca del principio del "rasoio di Occam"?
Dove sarebbe giunta attraverso un libero progresso scientifico?